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Nel 1990, prosegue l’uso di fibre ceramiche e realizza grandi sculture in vetro con i colori destinati ai metalli. Forme d’uso come tavoli, piatti, specchiere, in vetro, e smalto, scaturiscono dalla sua creatività con l’aiuto del fuoco. Dopo aver proseguito la ricerca sul “modellamento” del vetro piano, si ispira alla natura, per creare nel 1992, nuove forme.
 

 

 

Sculture in vetro, realizzate a fiamma libera e decorate in superficie con fili di rame e acciaio, vengono alla luce colorate con brillanti pigmenti e colori di sua formulazione: è l’anno 1993.

 

 

 

Con la sua inesauribile energia, costruisce un forno continuo per vetro ed inizia una nuova, difficile ricerca: quella dell’abbinamento vetro e gres.Nel Natale del 1994, un suo originale presepe stilizzato in vetro smaltato, richiama una enorme folla di visitatori: a Pesaro nella suggestiva cornice di una neviera, nelle grotte di palazzo Lazzarini.

Dopo studi complessi, nel 1995, crea inediti piani di cottura in vetro ”modellato” e smaltato, resistenti agli urti e agli sbalzi termici.Il brevetto verrà poi ceduto ad una multinazionale.
Nel 1996 a Pesaro, nello studio di Via Rossini, una selezione di sue opere in smalto e vetro sono nuovamente protagoniste, alla mostra, “Le Arti del fuoco”.

 


Lo studio del vetro gres, che lo aveva impegnato a lungo, gli permetterà di creare sculture di grandi dimensioni, acquistate da collezionisti giapponesi.

nel 1997, brevetta un metodo per la fusione in monocottura di lastre di vetro piano, con esito finale di smaltatura a più colori e variabilità volumetrica. Crea opere in vetro smaltato dove forme e colori rimandano a incontaminate profondità marine e galassie inesplorate.


A Varese, l’anno seguente, riceve il primo premio, alla Rassegna Internazionale delle Arti del fuoco: l’opera in vetro e smalto, ricca di luce e trasparenza, è creata con frammenti di vetro fuso.
A Sanremo e Nova Milanese, espone nel 1999 piatti e vasi in rame smaltato, realizzati in monocottura, con particolari caratteristiche tecniche ed effetti cromatici di intensa espressività e brillantezza.
L’inaugurazione del nuovo millennio, diviene nuovo motivo ispiratore per luminose creazioni, cariche di suggestione, in vetro, oro e smalti.

Nel 2000, riprende a lavorare intorno a soggetti sacri e crea un prezioso ostensorio in oro, argento e smalto per una basilica di nuova fondazione nella città di Urbino.
Con nuovi motivi ed ispirazioni, si dedica, a partire da questo periodo, alla creazione di gioielli nati da intrecci di vetri, smalti, fili d’oro, rame e acciaio.
Monili che sono il frutto di una magica composizione per esaudire un desiderio al femminile, emblema di un sogno che racconta una storia.

Nell’anno 2001, la sua inesauribile energia creativa partorisce preziosi vasi e piatti in vetro smaltato, “modellato” a gran fuoco, con rilievi in tessere di vetro, oro e platino.


Nello stesso anno, il progetto di una sua scultura, “Maternità”, viene ceduto ad una multinazionale americana, la Procter & Gamble, che lo utilizzerà a livello mondiale, per distribuire i prodotti della linea Infasil.

A maggio partecipa al 19th International Enamellers di Venezia, con opere in vetro e metallo smaltato, ora ispirate alla natura, al mare, agli animali, ora con tema astratto.
Nell’anno 2002, a Milano alla galleria di Sovico, espone leggere opere in vetro smaltato: protagonista l’oro. Nuove sculture in vetro gres, realizzate l’anno seguente per il concorso internazionale della ceramica d’arte contemporanea di Faenza, diventano motivo per una nuova sfida e altri traguardi.

 

 

 

 

 

 

 

Ancora nel 2001, gioielli in smalto e oro, in una retrospettiva a Pesaro in via Rossini, testimoniano l’avanguardia delle sue creazioni.
Nel Giugno del 2003, a Sanpietroburgo rappresenta l’Italia con un prezioso gioiello in smalto esposto alla Accademia delle Arti, in occasione delle celebrazioni del 300esimo della fondazione della città.
Per il soprano Stefania Bonfadelli, valente interprete al “Rossini Opera Festival”, crea un elegante monile, ispirato ai gioielli dell’antico Egitto.
Contemporaneamente, a Carate Brianza, nuovi gioielli di smalto a gran fuoco, intrecciati con oro e vetri, esprimono nuove tendenze, di forme e colori.

Nel 2004 a Pesaro in Via Rossini, grandi installazioni artistiche con elementi in vetro”modellato” e smaltato, ferro e legno, raccontano di luoghi perduti, di armonia e caos nella natura.


Nello stesso periodo, sperimenta nuove tecniche pittoriche per bassorilievi su parete, realizzati con piccole schegge di vetro colorato.Nel 2005, una sua opera in rame, un crocefisso sbalzato a forte rilievo, viene collocato nella chiesa di Soddo in Etiopia, nel quadro di un progetto di scambi culturali con il governo italiano.Nel 2006, con una Corona del Rosario in oro smalti e vetri, esposta a Loreto ad una mostra tematica, è testimone di un antica tecnica, nell’ interpretazione di un tradizionale linguaggio religioso.
Indiscusso caposcuola e maestro per molti giovani, trasmetterà per lungo tempo conoscenze tecniche e stimolerà potenzialità creative. La sua passione per il lavoro e la ricerca estetica,trova nuovi interlocutori nell’ambito di un corso formativo in cui sarà docente,per le discipline di moda e costume

Intanto, prosegue la sperimentazione delle nuove tecniche espressive e crea grandi “mosaici”, con smalti su rame e schegge di vetro colorato: per raccontare la sua terra, la città di Pesaro e l’adorato mare.

“Ricordo  "Ricordo le parole di Giuliano Vangi, professore “rivoluzionario” all’Istituto d’arte di Pesaro: "Domani ragazzi, non venite in aula, andate al porto a disegnare i marinai e i maestri d’ascia che scolpiscono le fiancate delle navi”.  Franco Bastianelli